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I probiotici accrescono la resilienza dei coralli e contribuiscono a prevenirne la morte

THUWAL, Arabia Saudita--(BUSINESS WIRE)--Un nuovo studio dimostra che i probiotici contribuiscono attivamente a migliorare la salute dei coralli e prevenirne la morte contrastando i fattori di stress ambientale come il riscaldamento degli oceani e il cambiamento climatico.

Lo studio, pubblicato nella rivista Science Advances, descrive nel dettaglio la ricerca condotta dall’Università Federale di Rio de Janeiro, in Brasile, in collaborazione con il centro di ricerca denominato Red Sea Research Center presso l’Università di Scienza e Tecnologie King Abdullah (King Abdullah University of Science and Technology, KAUST). Trattasi del primo studio del genere a dimostrare che i microrganismi benefici per i coralli (Beneficial Microorganisms for Corals, BMC) sono in grado di impedire la morte dei coralli in sbiancamento stimolando i processi immunitari che li aiutano a ricostituire il loro ambiente microbioma e a contrastare i sintomi del “disturbo da stress post-calore (post-heat stress disorder)” attribuibili allo stress termico.

Gli scienziati hanno creato un probiotico utilizzando microbi derivati ​​dal corallo stesso selezionando i ceppi con caratteristiche indicative di una maggior probabilità di aumento della resilienza. Hanno isolato, coltivato in piastra e studiato centinaia di ceppi di batteri per il loro potenziale uso quali microrganismi benefici per i coralli. Hanno poi inoculato due gruppi di coralli in ambienti controllati, esponendo sia quelli contenenti probiotici sia quelli contenenti un placebo allo stesso livello di stress termico. I probiotici hanno determinato un aumento della stabilità e della sopravvivenza nella simbiosi tra alghe e corallo ospite in misura superiore al 40%.

La d.ssa Raquel Peixoto, autrice principale e scienziata marina presso la KAUST, ha dichiarato: “Sebbene tutti i coralli abbiano inizialmente esibito sbiancamento e segni di stress, quelli contenenti microrganismi benefici per i coralli sono sopravvissuti e sono tornati al loro stato originale, con risultati simili a quelli osservati nei coralli senza alcuna esposizione. I coralli senza microrganismi benefici hanno invece subito danni o sono morti. La formula olistica ha dotato i coralli di proprietà protettive robuste che ha permesso loro di far fronte e sopravvivere ai traumi da calore.”

Il coautore, il dott. Chris Voolstra, esperto di genomica nell’area delle barriere coralline, nonché esperto di big data, ha dichiarato: “Lo studio è davvero degno di nota, in quanto è riuscito a dimostrare una “riprogrammazione genetica”, ovvero ha accertato che i microbi inducono il corallo a produrre cambiamenti benefici a livello genetico invece della mera sovrapposizione delle proprie funzioni sull’ospite. Questa è una scoperta d’importanza fondamentale che ha gettato luce sui meccanismi sottostanti i probiotici.”

Lo studio ha ricevuto sovvenzioni dal Concorso “Out of the Blue Box Reef Innovation” indetto dalla Great Barrier Reef Foundation allo scopo di generare nuove idee per proteggere le barriere coralline, con l’appoggio della Tiffany & Co Foundation.

Anna Marsden, Direttrice generale della Great Barrier Reef Foundation, ha dichiarato “Le ricerche scientifiche pionieristiche come questa danno speranza per il futuro della Grande barriera corallina e delle barriere coralline in tutto il mondo, che sono sottoposte a stress crescente a causa del cambiamento climatico.”

La versione integrale dell’articolo è disponibile qui.

*Fonte: AETOSWire

Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l'unico giuridicamente valido.

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