Un nuovo studio analizza la capacità di Masimo ORi™ di fornire una tempestiva segnalazione in caso di ipossiemia durante l’intubazione endotracheale dei pazienti nelle unità di terapia intensiva
Un nuovo studio analizza la capacità di Masimo ORi™ di fornire una tempestiva segnalazione in caso di ipossiemia durante l’intubazione endotracheale dei pazienti nelle unità di terapia intensiva
Ricercatori hanno scoperto che l’utilizzo di ORi può facilitare “un’azione preventiva” contro l’ipossiemia
NEUCHÂTEL, Svizzera--(BUSINESS WIRE)--Masimo (NASDAQ: MASI) ha reso noti oggi i risultati di uno studio osservazionale prospettico, in cieco, pubblicato su Annals of Intensive Care, in cui il Dr. Jean-Baptiste Lascarrou e i suoi colleghi del Centro Ospedaliero Universitario di Nantes, in Francia, hanno valutato la capacità di Masimo ORi™ di predire un’ipossiemia lieve durante l’intubazione endotracheale (endotracheal intubation, ETI) dei pazienti nelle unità di terapia intensiva.1 I ricercatori sono giunti alla conclusione che il tempo intercorso tra il calo rilevato in ORi e la successiva riduzione di saturazione dell’ossigeno (SpO2) “possa consentire un’azione preventiva” e che il valore più alto rilevato da ORi durante la preossigenazione “protegga in modo indipendente contro l’ipossiemia”.
Disponibile al di fuori degli Stati Uniti, ORi è un indice di andamento continuo e non invasivo che estende il monitoraggio dell’ossigeno ai pazienti in terapia con ossigeno supplementare.
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