STOCCOLMA--(BUSINESS WIRE)--
The Future Is Ours (Il futuro è nelle nostre mani): la nuova campagna promossa da giovani attivisti, premi Nobel, attori premiati e amministratori delegati chiede alla generazione del nuovo millennio di partecipare alla definizione dei limiti per le emissioni di carbonio
Con l’avvicinarsi della conclusione, questa settimana, dei cruciali colloqui sui cambiamenti climatici nell’ambito della conferenza COP22 in corso a Marrakesh, un gruppo di alto profilo composto da giovani attivisti, premi Nobel, attori di fama consolidata e amministratori delegati, - tra cui Frank Wilczek, premio Nobel per la fisica; Jose Ramos-Horta, premio Nobel per la pace ed ex presidente di Timor Est; Paul Polman, amministratore delegato di Unilever; Natalie Samarasinghe, direttore esecutivo dell’Associazione per le Nazioni Unite del Regno Unito; Gunter Pauli, autore di ‘The Blue Economy’; l’attrice Kristin Scott Thomas; il vincitore di un Golden Globe Oscar Isaac; Sigurlina Ingvarsdottir, produttore senior di Star Wars Battlefront; Victoria Barrett, studentessa di Scuola superiore attualmente in causa con il governo degli Stati Uniti per avere ignorato i cambiamenti climatici; Parag Khanna, membro anziano presso la Lee Kuan Yew School nonché autore di Connectography; Xavier Niel, fondatore della “scuola 42” per sviluppatori di codici; Idriss Aberkane, imprenditore e docente universitario; Olov Amelin, direttore del Museo Nobel di Stoccolma; Mathilde Imer, cofondatrice di CliMates e Warn; Tim O’Reilly, fondatore della O’Reilly Media; Jill Filipovic, avvocato e giornalista; Felix Marquardt, fondatore del think tank Youthonomics – ha dato il proprio appoggio alla nuova campagna The Future Is Ours (Il futuro è nelle nostre mani) che chiede l’inclusione delle giovani generazioni nei processi decisionali riguardanti i limiti futuri delle emissioni di carbonio.
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